HHH a Restructura 2025: dal paesaggio all’ambiente indoor
Benessere, natura e qualità dell’aria al centro del convegno “La città come paesaggio” che si è svolto all’interno del salone dedicato alla rigenerazione urbana
Sabato 15 novembre 2025, il progetto Home Health & Hi-Tech è stato protagonista a Restructura – il salone professionale che ogni anno porta a Torino i professionisti del mondo dell’edilizia e dell’architettura – con un convegno dedicato al rapporto tra progettazione urbana, natura e benessere negli spazi di vita. Un appuntamento molto partecipato che ha messo in dialogo due dimensioni complementari: da un lato il verde come infrastruttura strategica per il futuro delle città, dall’altro la qualità degli ambienti indoor, dove il benessere dipende dall’equilibrio tra impianti, materiali e scelte consapevoli.
L’apertura è stata affidata a Michel Desvigne, paesaggista di fama internazionale e vincitore del Grand Prix de l’Urbanisme, che ha sottolineato come la sfida contemporanea non sia più “inserire verde” nei contesti costruiti, ma ricostruire ecosistemi veri e propri. Il paesaggio deve tornare a essere struttura urbana, capace di mitigare il cambiamento climatico, favorire la socialità e generare salute.
A seguire, il Comitato Scientifico di HHH è intervenuto nella sua prima uscita pubblica con una tavola rotonda coordinata da Maria Chiara Voci, giornalista e fondatrice del progetto.
Il professor Giuseppe Barbiero ha illustrato come la biofilia rappresenti una risposta evolutiva e misurabile: ambienti progettati con elementi naturali influiscono positivamente sulle capacità cognitive e sulla regolazione dello stress. Ha ricordato che la presenza di natura autentica negli interni accelera i processi di recupero mentale (fino al 40%) e migliora la qualità dell’apprendimento, soprattutto nei bambini.
L’architetta Beatrice Spirandelli ha posto l’accento sull’importanza dei materiali. Ha spiegato come l’uso di superfici autentiche, traspiranti e non sintetiche migliori la qualità dell’aria e il benessere sensoriale, mentre finiture “finto naturali” possono aumentare l’emissione di composti organici volatili. La progettazione deve posto l’accento sulla necessità di ottenere interni sani, ricordando che un ambiente davvero salubre non è sterile ma vitale.
Damiano Sanelli ha illustrato le tre principali categorie di inquinanti presenti negli edifici – chimici, biologici e fisici – spiegando come un monitoraggio costante e un approccio multidisciplinare siano essenziali per garantire ambienti realmente salubri. Un’abitazione nuova o efficiente dal punto di vista energetico non è automaticamente un’abitazione sana: serve una visione integrata che tenga insieme tecnologia, materiali e comportamenti degli occupanti.
L’ingegnere Alessandro Giuliani ha approfondito il ruolo dell’impiantistica, ricordando che comfort termico e qualità dell’aria non possono essere trattati come elementi aggiuntivi. Una buona ventilazione, portate d’aria calibrate e sistemi integrati con l’involucro edilizio sono la condizione necessaria per evitare muffe, condense e microclimi malsani. Chi vive quotidianamente in ambienti ben progettati, inoltre, sviluppa una maggiore consapevolezza della qualità dell’abitare.
La seconda parte dell’incontro ha visto protagoniste alcune aziende supporter del progetto HHH, che hanno presentato soluzioni tecnologiche già disponibili per rendere gli spazi interni più sani ed efficienti: MyDATEC Italia ha illustrato l’evoluzione dei sistemi con pompe di calore aria/aria con VMC controllata termodinamica integrata; Nobilium® Thermalpanel ha raccontato i vantaggi del pannello isolante naturale in basalto a basso spessore, traspirante e incombustibile; Riwega ha presentato soluzioni innovative per tetto e parete in grado di garantire comfort abitativo ed efficienza energetica.
L’incontro ha evidenziato quanto oggi sia urgente ripensare la progettazione dell’ambiente costruito in chiave integrata. La qualità degli spazi che abitiamo dipende da una combinazione di fattori: natura viva, luce naturale, materiali sani, impianti adeguati, ventilazione continua e un’attenzione costante alla qualità dell’aria.
La partecipazione e l’interesse del pubblico hanno confermato che la salubrità indoor sta diventando un tema centrale dell’abitare contemporaneo. Non solo per chi progetta, ma per tutti coloro che vivono, lavorano e crescono negli spazi che abitiamo ogni giorno.
L’impegno in fiera di HHH non si è limitato all’evento. Il progetto è stato presente con un stand per tutta la manifestazione per diffondere la cultura degli ambienti sani e distribuire la Mappa della salubrità, pensata per guidare i visitatori in un percorso alla scoperta delle aziende supporter che condividono la missione di promuovere ambienti più attenti alla salute, confortevoli e sostenibili.

