Edilizia: ecobonus al 110%. Un’occasione persa?
Il Comitato Scientifico di HHH propone al Governo un decalogo per tarare sulla salubrità l’ecobonus al 110% di detrazione per lavori di ristrutturazione edilizia.
Lettera aperta al Governo del Comitato Scientifico di Home, Health & Hi-Tech
12 maggio 2020 – Ecobonus al 110% di detrazione per lavori di ristrutturazione edilizia: il Comitato scientifico di Home, Health & Hi-Tech (www.hhh-cluster.it)propone al Governo un decalogo per tararlo sulla salubrità. L’obiettivo è che il superbonus che sta per essere approvato adotti un meccanismo di premialità, a partire dalla base del 65% attuale fino ad arrivare al 110%, per gli interventi che meglio sapranno tener conto dell’architettura salubre.
Occorre stabilire i criteri sulla tipologia di opere, tecnologie e materiali che andrebbero incentivati per riqualificare un patrimonio edilizio obsoleto. In gran parte infatti è stato costruito prima delle normative già datate e senza tener mai conto dei fattori di salubrità (urbanistica del 1942, sismica del 1974, D.M. del 1975 inerente le prescrizioni igienico-sanitarie, integrato con D.M. del 1999).
Da anni il Ministero della Salute e i tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità lavorano per mettere in guardia la popolazione dai rischi di una casa bella, ma insalubre. Le stesse “linee guida per la promozione negli ambienti confinati” di cui all’accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001, elaborate dal Ministero della Salute, intervengono per contrastare le patologie gravi e invalidanti legate agli ambienti costruiti rafforzando anche la tutela dei soggetti deboli (anziani, bambini e persone già affette da patologie croniche).
La salute delle persone è un diritto costituzionalmente garantito dall’art.32 e questo principio è ampiamente normato nel nostro ordinamento giuridico. L’OMS definisce “sana” un’abitazione in grado di promuovere il benessere fisico, sociale e mentale dei suoi occupanti sottintendendo che l’abitazione è un presidio insostituibile al perseguimento della salute umana.
“La fase 2 post Covid-19 viene paragonata al periodo che è seguito alla Seconda Guerra Mondiale. Anche allora l’edilizia fu un motore di rinascita per il Paese, capace di garantire a tutti condizioni abitative migliori – dichiara Maria Luisa Zerilli, Presidente di HHH -. Se a quel tempo però, l’obiettivo era garantire a tutti condizioni igienico-sanitarie migliori (molti stabili avevano ancora un bagno esterno all’unità abitativa), adesso il traguardo a cui guardiamo non può essere la sola efficienza energetica, ma la completa sostenibilità dell’intero processo costruttivo, compresa la salubrità degli ambienti indoor e outdoor”.
La lettera al Governo e il decalogo sono a firma di HHH e del suo Comitato Scientifico, in particolare:
PAOLA ALLEGRI – ingegnere civile libero professionista e presidente nazionale Esperti Edificio Salubre
MANLIO MONTUORI – docente del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara e componente del Cnt-Apps
GAETANO SETTIMO – coordinatore del gruppo di studio nazionale sull’inquinamento indoor dell’Istituto Superiore di Sanità E membro del gruppo di lavoro di Igiene dell’Ambiente costruito della Società italiana di Igiene
CARLO PATRIZIO – docente Università La Sapienza, membro del gruppo di lavoro di Igiene dell’Ambiente costruito della Società italiana di Igiene
NICOLA FIOTTI – ricercatore Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e della Salute, Università degli Studi di Trieste, Assistant professor presso la University of Nebraska Medical Center (UNMC), Direttore Comitato Scientifico Esperti Edificio Salubre