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Igienizzare in salute

Come si possono igienizzare gli ambienti senza trascurare la propria salute? Abbiamo pensato di interrogare il nostro comitato scientifico per raccogliere qualche semplice consiglio, utile per tutti soprattutto in questi giorni.

Pubblicato il 18 Marzo, 2020 • di Clarissa Marchese

La qualità dell’aria interna è un fattore spesso sottovalutato, eppure, le cause di inquinamento indoor sono molteplici e pericolose per la salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato che in un luogo confinato possono esserci concentrazioni di inquinanti fino a 5 volte superiori rispetto a quelle esterne e l’Agenzia Europea per L’Ambiente (European Environmental Agency, EEA) ha evidenziato come queste possono influenzare la qualità dell’aria che respiriamo in casa, in ufficio, ambienti ricreativi, ospedali, case di cura, scuola, ect.

Oltre ai materiali da costruzione, l’aerazione, la ventilazione, i caminetti, gli arredi, i prodotti per la pulizia della casa, anche le nostre abitudini di vita possono contribuire a rendere insicuri gli spazi nei quali trascorriamo il 90% del nostro tempo. In questo tempo di Coronavirus, siamo forzati ancora di più a vivere in casa, è quindi fondamentale sottoporre a sanitizzazione gli ambienti per la nostra salute.

Consigli

Abbiamo pensato di interrogare il nostro comitato scientifico e raccogliere qualche semplice consiglio, utile per tutti per igienizzare gli ambienti domestici, prestando attenzione alla propria salute.

Primo consiglio

In questo periodo è necessario “stare a casa”.

Tornare a vivere in casa “tutti insieme” genera inevitabilmente una sorta di sovraffollamento. Le azioni sono più concentrate e frequenti – cucinare, farsi la doccia, utilizzare computer e stampanti, accendere caminetti – dunque l’aria risulta più viziata e può generare in alcuni sensazioni di spossatezza, sonnolenza, mal di testa, svogliatezza in altri stress, agitazione, nervosismo.

Dunque, la prima soluzione semplice per contrastare ciò è ARIEGGIARE spesso e sovente tutti gli ambienti di casa, per ridurre le percentuali di anidride carbonica.

Secondo consiglio

Usiamo molti prodotti per igienizzare e pulire casa: ma sono tutti uguali? La risposta è no e dobbiamo prestare molta attenzione alle etichette.

Diversi prodotti utilizzati per pulire e sanificare le superfici, ad esempio, contengono la formaldeide, un composto organico in fase di vapore, caratterizzato da un odore pungente. Dal 1 Gennaio 2016 la classificazione della formaldeide è passata da cancerogeno “sospetto” a “presunto o certo”. Oltre ad essere presente in tanti prodotti per le pulizie ed essere un prodotto della combustione (fumo di tabacco e altre fonti di combustione), è anche emesso da resine urea-formaldeide usate per l’isolamento e da resine usate per truciolato e compensato di legno, per tappezzerie, moquette, vernici e coloranti, cosmetici, cibi affumicati e fritti, tendaggi e altri tessili sottoposti a trattamenti antipiega e per altro materiale da arredamento. La formaldeide causa irritazione oculare, nasale e a carico della gola, starnuti, tosse, affaticamento e eritema cutaneo. Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) vi e’ sufficiente evidenza che causi il cancro del nasofaringe (rinofaringe) e leucemia. L’esposizione alla formaldeide e’ stata inoltre positivamente associata a cancro del seno nasale.

Quindi attenzione!

Terzo consiglio

La candeggina è uno dei nostri migliori amici per la sanificazione e l’igiene delle superfici, ma bisogna utilizzarla prestando sempre attenzione. La candeggina è corrosiva e deve essere maneggiata esclusivamente con i guanti affinché non venga a contatto diretto con l’epidermide. Se utilizzata in maniera impropria, può comportare dei rischi per la salute. Irritazione agli occhi, alla bocca e alla pelle, dispnea e problemi respiratori. Non va mischiata mai con altri prodotti igienizzanti, soprattutto l’ammoniaca e l’acido muriatico, che se inalati si rivelano altamente tossici. Ammoniaca e candeggina sprigionano clorammine. I primi sintomi da intossicazione da clorammine sono: tosse, mancanza di respiro, dolore al petto, nausea, lacrimazione, irritazione al naso alla gola e agli occhi.

Non mescolate mai la candeggina neanche con l’aceto perché ne deriva un acido corrosivo che può irritare fortemente le mucose oltre che la pelle, gli occhi e i polmoni. Acido acetico e ipoclorito di sodio reagiscono e si forma cloro in forma gassosa. Anche se sono diluiti, insieme sono pericolosi. La candeggina e l’alcool denaturato producono cloroformio e acido cloridrico altamente deleteri per gli esseri umani.

L’uso eccessivo della candeggina, secondo recenti studi, aumenta le tonsilliti, le bronchiti, le otiti e le polmoniti. Durante e dopo l’uso ricordiamoci sempre di aerare bene gli ambienti e tenere lontani gli anziani e i bambini.

Quarto consiglio

Spesso quando dobbiamo pulire la lettiera del nostro gatto ricorriamo all’uso della varechina, senza sapere di metterci in pericolo. Infatti, questo prodotto, a contatto con la componente acida dell’urina, genera una reazione chimica così forte per l’organismo da poter provocare anche uno svenimento.

Questo prodotto è sconsigliato anche per i nostri amici quattro zampe: primo, per la comprovata tossicità legata all’inalazione o ingestione della sostanza; secondo, perché i gatti hanno un senso dell’olfatto molto più sviluppato del nostro, quindi, pulire i pavimenti e le lettiere con la varichina li sottoporrebbe ad uno stress olfattivo non indifferente. Lo stesso vale per l’ammoniaca.

Stiamo attenti alle reazioni!

Quinto consiglio

Alcune volte siamo convinti del fatto che miscelando più prodotti assieme possiamo ottenere un risultato migliore sia dal punto di vista della pulizia, sia dal punto di vista igienico.

In realtà non è così, infatti, diluire può essere pericoloso, soprattutto se vengono uniti prodotti contenenti candeggina e ammoniaca a sostanze acide come gli anticalcari. Vietato versare candeggina e smacchiatore (e nel dubbio qualsiasi altra cosa) nel cestello della lavatrice, nel secchio per pulire e in nessun altro contenitore, soprattutto se l’ambiente è piccolo e le finestre sono chiuse.

In Italia ogni anno si consumano 25 chilogrammi a testa di detersivo e si contano circa 10mila avvelenamenti da prodotti domestici (secondo una statistica dell’Istituto Superiore di Sanità) ma al centro antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano, ad esempio, ogni anno arrivano 60mila richieste di aiuto per intossicazione accidentale tra prodotti per l’igiene domestica e farmaci. Quindi le precauzioni non sono mai troppe.