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Health Academy: dall’edificio ai prodotti, salubrità dalla A alla Z

Estratto dall’intervento di Carlo Battisti, presidente Living Future Europe, Francesco Cavicchioli (Knauf Insulation) e Laura Pighi (Habitech).

Pubblicato il 19 Maggio, 2022 • di Angelica Salerno

La salubrità non deve rientrare tra gli obiettivi di riferimento solo durante la fase di progettazione dell’edificio, ma è necessario che essa si affermi come valore da perseguire anche successivamente, a partire, ad esempio, dalla qualità dell’arredamento. Dal momento che passiamo la maggior parte del nostro tempo in ambienti chiusi, è importante conoscere la composizione chimica dei materiali usati per le costruzioni, che condizionano ampiamente la qualità dell’aria che respiriamo.

L’etichetta Declare – gestita dall’International Living Future Institute – entra in gioco proprio per promuovere scelte consapevoli in merito alla composizione dei materiali edili. I produttori devono dichiarare gli ingredienti chimici che usano su un database, che viene consultato dai progettisti che vogliono trovare prodotti salubri per le loro realizzazioni. La normativa vigente in materia obbliga alla divulgazione dell’elenco completo degli ingredienti che compongono il prodotto fino allo 0.01 per cento.

Salubrità e trasparenza sono sinonimo di bellezza, nell’accezione più ampia del termine. La dichiarazione trasparente dei materiali utilizzati consente di individuare quelli nocivi – ad esempio la formaldeide – e di inserirli in una red list. Progettisti, investitori e industrie sono il tridente d’attacco vincente del settore, in grado di combinare ricerca, competenze e conoscenze. Le strade della salubrità – promosse anche dal Green Deal europeo – e della selezione critica dei materiali sono quindi una scelta politica e di direzione strategica, espressione di coscienza e lungimiranza.