Approfondimenti

Cambiare aria per sconfiggere la pandemia

A fine maggio, l’Istituto Superiore di Sanità ha riconosciuto in via ufficiale nelle proprie linee guida per la prevenzione da contagio, il ruolo della ventilazione meccanica controllata e delle tecnologie per la purificazione dell’aria indoor in contrasto alla diffusione del Sars-CoV-2.

Pubblicato il 9 Giugno, 2021 • di Maria Chiara Voci

L’Istituto Superiore di Sanità ha riconosciuto in via ufficiale il ruolo basilare della ventilazione meccanica controllata e delle tecnologie per la purificazione dell’aria indoor come strumento di prevenzione contro il contagio causato da Sars-CoV-2. Si tratta di un passo avanti fondamentale sulla strada del riconoscimento del giusto ruolo a tecnologie – vale sia per la VMC che per la ionizzazione con fotocatalisi – che non sono nate sull’onda emotiva della pandemia, ma esistono da tempo sul mercato. Sistemi che stanno conoscendo una stagione di grande evoluzione (e miglioramento di prodotto) e i cui risultati nel contrasto alla diffusione di virus e batteri, ma anche di inquinanti in genere, polveri e pollini, acari e sostanze dannose è oggetto di test di dettaglio, che ne hanno riconosciuto l’efficacia.

Scrive il documento dell’ISS: «Le concentrazioni più elevate di carica virale sono presenti in prossimità di un soggetto infetto, tuttavia i contagi da Sars-CoV-2 si possono verificare anche a distanze maggiori attraverso l’inalazione di particelle cariche di virus trasportate dall’aria in spazi interni non correttamente aerati, condivisi con individui infetti. È noto che la trasmissione per via aerea è la modalità dominante di numerose infezioni respiratorie, in particolare in ambienti poco ventilati». Sulla base delle conoscenze acquisite nei mesi, gli esperti – supportati dalle evidenze scientifiche messe in luce da organismi internazionali -riconoscono nella trasmissione per via aerea una modalità significativa di contagio piuttosto che attraverso il contatto con le superfici (dove pare che la trasmissione sia solo 1 a 10mila). Di conseguenza ora viene richiesta maggiore attenzione sugli aspetti riguardanti la sanificazione dell’aria e degli ambienti.

Il documento, che pur costituisce una pietra miliare nella diffusione della cultura dell’abitare sano, prende ancora le distanze su eventuali effetti collaterali (soprattutto per ciò che riguarda la purificazione dell’aria con sistemi attivi) e non fornisce indicazioni precise e di dettaglio su come queste soluzioni possano essere impiegate. Lasciando la valutazione del tema in mano agli utenti finali che sono invitati a consultare esperti.

Vuoi consultare il documento delle raccomandazioni?