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Interprofessionalità: la chiave del successo

Sanità e edilizia devono mettere a fattor comune le proprie competenze. HHH ne ha parlato al convegno VIBO Emergency Medicine.

Pubblicato il 12 Luglio, 2022 • di Francesca Corsini

HHH il 7 luglio ha fatto tappa a Vibo Valentia, in Calabria, intervenendo al convegno VIBO Emergency Medicine, da 21 anni un appuntamento annuale di rilevanza nazionale che ormai per ogni edizione vede la partecipazione di oltre 900 iscritti, fra medici e infermieri. Un momento di aggiornamento e qualificazione professionale del personale dei Dipartimenti di Emergenza di tutto il Meridione, che ha voluto dare spazio anche un tema trasversale: la salubrità in edilizia, a garanzia di ambienti sani in cui vivere e lavorare.

«Avete mai sentito parlare di VOC? Conoscete la Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla (MCS)? Quando visitate un paziente gli chiedete in quale ambiente vive/lavora? A casa vostra vi preoccupate di sapere cosa respirate?». Con queste domande HHH ha aperto il proprio intevento e ha accompagnato la platea in un breve viaggio su quelli che sono i principali problemi causa di inquinamento negli ambienti costruiti, incidendo anche sullo sviluppo di numerose patologie.

Il rapporto Europeo del 2019 “Healthy environment, healthy lives: how the environment influences health and well-being in Europe” mette infatti in evidenza come il 13% dei decessi registrati ogni anno sia causato da inquinamento atmosferico, vale a dire: 1 decesso su 8 è attribuibile all’inquinamento ambientale.

Tra le principali ragioni: il particolato atmosferico PM2.5, ma anche la scarsa qualità dell’aria interna che, correlata alla combustione di combustibili solidi, si traduce in quasi 26.000 decessi prematuri ogni anno e l’inquinamento acustico, che causa 12.000 morti premature all’anno e contribuisce a 48.000 nuovi casi di cardiopatia ischemica. Inoltre, poiché la maggior parte degli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute sono cronici, non è un azzardo parlare di una “pandemia in slow motion” (fonte: Agenzia Europea per l’Ambiente).

Davanti a questo allarmante quadro HHH richiama l’importanza di unire le competenze del mondo della salute con i professionisti del mondo dell’edilizia affinché insieme si possano trovare e applicare le soluzioni che la tecnologia mette già in campo e che potrà sviluppare in futuro.

È questo il senso della presenza di HHH al convegno di Vibo Valentia, accolto con interesse dalla platea di medici che ha riconosciuto l’importanza di approfondire il ruolo dell’inquinamento indoor nella salute dell’uomo attraverso attività di ricerca e relative pubblicazioni, anche partendo dalle esperienze che oggi suggeriscono alcune evidenze. È il caso di due RSA del padovano che hanno vissuto due situazioni profondamente diverse nelle fasi più critiche della pandemia grazie all’introduzione, in una delle due, di un sistema a plasma freddo per la riduzione degli odori, che ha consentito di elevare la qualità dell’aria e ha protetto dalla diffusione del virus Sars-COV-2 tanto dei pazienti quanto nel personale, con un risparmio importante in termini di vite umane, di qualità della vita e di risorse economiche. Una testimonianza che si allaccia anche al tema del ruolo crescente del problema della salubrità degli ambienti costruiti in termini legali, perché tutte le aziende sono chiamate a garantire spazi di lavoro non inquinati ai propri dipendenti.