I progetti

La casa che si adatta al ritmo di vita dell’abitante

L’evoluzione 4.0 del prototipo abitativo di Biosphera Project è progettato secondo i canoni del biophilic design, riproduce in ambiente artificiale i caratteri di uno spazio naturale e, per la prima volta, è studiato per ricreare scenari immersivi che accompagnano il bioritmo degli abitanti.

Pubblicato il 1 Settembre, 2021 • di Maria Chiara Voci

Sostenibile, autosufficiente, riciclabile. L’evoluzione 4.0 del prototipo abitativo di Biosphera Project risponde a tutte queste richieste e si spinge molto più in là. Il modulo, progettato secondo i canoni del biophilic design, riproduce in ambiente artificiale i caratteri di uno spazio naturale e, per la prima volta, è studiato per ricreare scenari immersivi che accompagnano il bioritmo degli abitanti. L’innovativo modello è stato esposto in anteprima al Venice Innovation Design, sull’isola di San Servolo a Venezia.

Venezia – “Il futuro dell’abitare fa scalo in Laguna”. Annuncia così il titolo del comunicato stampa di Biosphera Genesis, quarta tappa del percorso sperimentale Biosphera Project, ideato da Mirko Taglietti e promosso dall’associazione Aktivhaus in collaborazione con numerosi enti, università e imprese. Si tratta di un progetto noto a chi si occupa di innovazione in architettura, perché è all’avanguardia nel proporre soluzioni sperimentali per l’abitare sostenibile, salubre e rigenerativo. Anno dopo anno, il prototipo abitativo ha compiuto notevoli passi in avanti in termini di prestazioni e performance.

Alle spalle dell’iniziativa ci sono 11 anni di studi e ricerca, 4 prototipi di casa realizzati e innumerevoli ore di osservazione dello stato di benessere o discomfort percepito dagli abitanti. Centinaia di persone, per periodi brevi e al fine di poter compiere le misurazioni, hanno infatti nei mesi accettato di vivere dentro il modulo. Oggi, con Biosphera Genesis, s’inaugura la quarta generazione: l’attuale modulo, installato su una piattaforma galleggiante, è stato presentato in anteprima al Venice Innovation Design (VID), sull’Isola di San Servolo e sarà visitabile su appuntamento fino al 19 settembre 2021. Global Power Service E.S.Co. è main sponsor della tappa veneziana.

Quali sono le caratteristiche di Biosphera Genesis?

La redazione di HHH ha approfondito il tema per i suoi lettori. Sotto l’aspetto meramente costruttivo, Biosphera Genesis è una casa passiva che produce dalle 4 alle 8 volte l’energia di cui necessita e consuma il 95% in meno di un’abitazione tradizionale. Ecologica e autosufficiente, è costruita con le tecnologie più avanzate e con materiali ecocompatibili e rispettosi dei Criteri Ambientali Minimi (CAM). È inoltre riciclabile nella quasi totalità dei materiali e concentra in due soli metri quadri tutti gli impianti necessari al suo funzionamento. 

Al di là dell’efficienza e dell’economia circolare applicata, però, la vera sfida del progetto è quella di essere una casa “a misura di abitante”. Tagliata sulle esigenze funzionali, ma anche (e soprattutto) fisiche e mentali, di chi la occupa. A questo obiettivo hanno lavorato, in particolare, i ricercatori del Laboratorio di Ecologia Affettiva dell’Università della Valle d’Aosta, diretto dal professor Giuseppe Barbiero. Il Laboratorio è una delle cinque realtà universitarie (insieme  al Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche dell’Università di Torino; al Dipartimento di Architettura dell’Università di Tor Vergata; all’Istituto di Sostenibilità Applicata all’ambiente costruito dell’Università della Svizzera Italiana e  al Politecnico di Milano) coinvolte nell’iniziativa. 

Un modulo abitativo che si adatta al ritmo dei suoi abitanti

Fin dalla prima ora, Biosphera è stato studiato come modulo ispirato al biophilic design: gli spazi così come gli arredi interni sono stati progettati tenendo in conto la necessità di ricreare in ambiente costruito le caratteristiche di un luogo naturale e aperto. «In particolare – spiega lo stesso Giuseppe Barbiero – Biosphera 3.0 era un modulo integrato in ogni aspetto con la natura». Notevoli i risultati che erano stati osservati sul benessere delle persone. «Uno studio che abbiamo condotto con i dati del modulo 2.0 – prosegue Barbiero – ci ha rivelato che chi per tre giorni di seguito abitava nella casa finiva con il ridurre sensibilmente il livello di stress. Un risultato osservato su tutti gli abitanti, che si trattasse di donne o uomini e di ogni età. Le prove sperimentali sono state tutte pubblicate». (qui il link per leggere i contenuti delle osservazioni).

Il passo successivo, in Biosphera 4.0, è stato quello di usare l’abitazione per ridurre lo stress da social jet leg. Cosa significa? «Ciascuno di noi esseri umani – prosegue Barbiero – ha un proprio bioritmo. Siamo, di base, tutti animali diurni, ma i nostri orari biologici non sono sincronizzati con quelli sociali e, specie nelle nuove generazioni, tendiamo ad allungare la veglia notturna. Questo produce uno stress sui nostri centri sottocorticali. In modo più o meno marcato a seconda che le persone siano riconducibili al cronotipo delle allodole o a quello dei gufi, come teorizzato dalla neurofisiologia. Il modulo Genesis per la prima volta nel caso di un edificio cerca di assecondare il ritmo di vita degli abitanti. Per la prima volta sono stati integrati su una costruzione fisica i dettami del biophilic design di Stephen Kellert con i cronotipie studiati dal famoso cronofisiologo Till Roennenberg». Un tema a cui il professor Barbiero e il Laboratorio stanno lavorando e la cui sintesi è ben riassunta in questo testo pubblicato da Frontiers in Psychology.

Ecco come si è ottenuto il risultato di seguire il ritmo di vita degli abitanti

Nella pratica, all’interno della micro-abitazione, è stata installata una camera di accrescimento sensoriale pensata proprio per ricreare, attraverso esperienze immersive, le atmosfere visive, tattili e olfattive che si ritrovano in natura: dall’uso di tecnologie che, rispettando il ritmo circadiano, riproducono le stesse condizioni di luce e temperatura colore tra interno ed esterno all’uso di un casco di realtà virtuale che, abbinato a un kit di cuffie speciali, riproduce suoni e scenari naturali e infine, essenze terapeutiche, come il legno cirmolo, che diffuse nell’ambiente aiutano il corpo a distendersi, come se ci si trovasse all’interno di un bosco. Nell’abitazione, particolare infine non di secondo piano, il sistema di filtraggio e pulizia dell’aria, di grande innovazione, è in grado di adattarsi alla temperatura corporea degli abitanti, rendendo la sensazione di ricircolo e purificazione impercettibile all’olfatto con un effetto benefico sull’organismo.

Quali saranno i risultati?

Terminata l’esposizione a Venezia, il modulo inizierà ora il suo consueto tour per l’Italia e sarà abitato per consentire la misurazione dei parametri vitali delle persone che vi alloggiano.