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Malati di Alzheimer e ambiente indoor: quali soluzioni?

Aria, luce, acqua e rumore: la progettazione dell’ambiente può avere un profondo impatto non solo…

Pubblicato il 25 Settembre, 2022 • di Maria Chiara Voci

Aria, luce, acqua e rumore: la progettazione dell’ambiente può avere un profondo impatto non solo sul modo in cui una persona con demenza percepisce, sperimenta e interagisce con i luoghi e gli spazi in cui vive, ma anche nel coadiuvare la cura. Non solo. L’inquinamento (è dimostrato) è fra i fattori di rischio e accelerazione nello sviluppo della demenza.

Oggi ci sono però (lato edilizia) tante soluzioni per progettare bene gli ambienti e renderli salubri, controllando l’aria, le condizioni di illuminazione, la propagazione di odori e rumori. Attenzioni che vanno integrate quando si sviluppa uno spazio per malati di Alzheimer e che devono entrare a far parte del vocabolario della nuova medicina. L’approccio interprofessionale alla cura significa coinvolgere nel percorso competenze che non si sono mai integrate fra di loro.

Questo il messaggio che venerdì pomeriggio a Orbassano, nell’hinterland di Torino, porteremo al personale sanitario che partecipa al convegno “L’Alzheimer preferisce il Rosa” presso la sala convegni San Luigi Gonzaga.

Guarda qui sotto il programma!